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Anna, una ragazzina timida e solitaria di 12 anni, vive in città con i genitori adottivi. Un’estate viene mandata dalla sua famiglia in una tranquilla cittadina vicina al mare ad Hokkaido. Lì Anna trascorre le giornate fantasticando tra le dune di sabbia fino a quando, in una vecchia casa disabitata, incontra Marnie, una bambina misteriosa con cui stringe subito una forte amicizia…
NOTE DI REGIA
Due anni fa Suzuki mi aveva dato un libro intitolato Quando c’era Marnie. È un classico inglese della letteratura per l’infanzia presente anche nella lista dei libri consigliati da Miyazaki. Suzuki mi aveva suggerito di adattarlo in un film.
La mia prima reazione dopo aver letto il libro era stata: “Non sarà facile farne un film”. Come opera letteraria mi era piaciuto molto e mi aveva commosso, ma la storia sembrava difficile da rendere in animazione. Il libro ruota soprattutto attorno ai dialoghi tra Anna e Marnie. È attraverso le loro conversazioni che emergono le sottili variazioni dei sentimenti, e quello è l’aspetto più affascinante del racconto. Ma come si fa a renderlo con l’animazione? Non mi sentivo per niente in grado di riuscirci in modo convincente.
Eppure un’immagine continuava ad affacciarsi nella mia mente, anche molto tempo dopo aver letto il libro: Anna e Marnie, una accanto all’altra, mano nella mano, nel giardino di una casa di pietra di fronte ad una meravigliosa laguna. Avrebbero potuto danzare un valzer alla luce della luna? I due cuori si sarebbero uniti, sempre accompagnati dalla bellezza della natura, una brezza gentile e un vecchio motivo familiare. Dopo aver buttato giù diversi schizzi, ho capito di voler fare un tentativo.
La storia si svolge ad Hokkaido.
Anna è una ragazzina di dodici anni che si porta dentro un grande dolore. Un giorno le appare una misteriosa ragazza di nome Marnie, a sua volta angustiata da una grande tristezza. In un’epoca in cui il mondo sembra preoccuparsi solo delle questioni degli adulti, sarebbe stato possibile per noi realizzare un film in grado di portare sollievo all’animo di queste due orfane?
Non penso di cambiare il mondo con un film nel modo in cui potrebbe fare Miyazaki, ma dopo Si alza il vento e La storia della principessa splendente realizzati dai maestri dello Studio Ghibli, volevo tornare a fare un film per bambini. Per tutte le Anna e le Marnie che andranno al cinema a vedere questo film, spero di aver fatto qualcosa in cui possano riconoscersi, un’anima gemella che possa sedersi accanto a loro e stare dalla loro parte.
Hiromasa Yonebayashi