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Kiki è una giovane strega simpatica e un po’ maldestra. Come impone la tradizione, compiuti i tredici anni deve lasciare casa e partire alla ricerca di una città in cui svolgere un anno di apprendistato, così da dimostrarsi capace di rendersi indipendente.
In compagnia dell’inseparabile gatto nero parlante Jiji, a cavallo della scopa di sua madre corredata con la radiolina di suo padre, Kiki arriva nella grande città di Koriko, che bagnata dal mare e sovrastata da una splendida torre con l’orologio, rappresenta la città dei sogni di Kiki.
Ma la città ha in serbo molte sorprese per la piccola strega, prima fra tutte l’indifferente freddezza dei suoi cittadini. Armata del suo unico talento magico, quello di volare nel cielo, Kiki riesce faticosamente ad avviare un’attività di consegne a domicilio.
La conquista dell’indipendenza economica ed emotiva si mostra subito come un duro percorso di crescita per Kiki, che dovrà affrontare molte sorprese e tante difficoltà, sia fuori che dentro di lei…
Nonostante la reputazione di Miyazaki come difensore appassionato della causa ambientalista, il regista adora le città soprattutto europee, e le rappresenta magnificamente nelle sue opere.
La città di Koriko, dove Kiki si trasferisce per il suo apprendistato, è splendida così come il mare e il cielo che la circondano. Si tratta di una città immaginaria, ma il suo aspetto si compone di elementi tratti da numerose città del mondo. Napoli, Parigi, Saint-Tropez, Lisbona, Amsterdam e persino San Francisco sono state ipotizzate da coloro che credono di riconoscere uno dei loro angoli cittadini preferiti in alcune delle scene del film. Tuttavia, la principale fonte di ispirazione resta senza dubbio Stoccolma.
Per documentarsi sulle ambientazioni di Kiki – Consegne a domicilio, Miyazaki e la sua squadra si recarono appositamente in Svezia per scattare fotografie e raccogliere materiale grafico di riferimento. Per il regista giapponese si è trattato tuttavia di un ritorno: in effetti già nel 1971 vi aveva accompagnato Yutaka Fujioka, presidente della Tokyo Movie Shinsha, nel vano tentativo di acquisire i diritti di Pippi Calzelunghe. La Svezia ha lasciato una forte impressione su Miyazaki e in questo nuovo viaggio lui e la sua troupe hanno utilizzato più di 80 rullini di pellicola per riprendere Visby e Stoccolma!
Quanto all’ambientazione temporale, invece, risulta difficile individuare l’epoca e lo stato di avanzamento tecnologico in cui si colloca la storia di Kiki – Consegne a domicilio. A questo proposito, Miyazaki afferma di aver collocato la storia in una versione idealizzata degli anni ’50, nella quale la seconda guerra mondiale però non ha mai avuto luogo.