CONTINUANO I FESTEGGIAMENTI PER IL 30° COMPLEANNO DELLO STUDIO GHIBLI
UN ALTRO IMPERDIBILE EVENTO PRESTO AL CINEMA IN VERSIONE RIMASTERIZZATA.
Il 2015 era stato annunciato come l’anno dello Studio Ghibli e gli amanti dei Maestri giapponesi non potranno che ricordarlo così: dopo Il regno dei sogni e della follia (il documentario che per la prima volta ha condotto il pubblico all’interno del magico Studio di Miyazaki e Takahata), Quando c’era Marnie (l’ultimo capolavoro prodotto dallo Studio), Nausicaä della Valle del Vento (il primo scritto e diretto da Miyazaki) e una collana steelbook da collezione dedicata a quest’ultimo, torna nelle sale italiane Il mio vicino Totoro, il film che più di tutti rappresenta l’immagine dello Studio Ghibli.
Un’occasione unica per riscoprire sul grande schermo, in un’edizione di alta qualità completamente rimasterizzata, un capolavoro dell’animazione senza età che ha fatto divertire ed emozionare grandi e piccoli di tutto il mondo.
SINOSSI. Le sorelline Satsuki e Mei si trasferiscono insieme al padre in una nuova casa in campagna. Per le due bambine inizia un viaggio alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai nerini del buio, spiritelli della fuliggine, a buffi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, lo spirito buono della foresta! Insieme a lui, Satsuki e la piccola Mei vivranno una magica e straordinaria avventura all’insegna dell’amicizia!





L’opera, tratta dal manga omonimo del maestro e uscita nel marzo del 1984 in Giappone, è importante non solo perché tappa fondamentale alle origini dello Studio Ghibli, ma anche perché anticipa gran parte delle tematiche care a Miyazaki, approfondite poi nelle opere successive, come l’attenzione per l’ambiente, la natura e in generale le forze sovrannaturali.
Prima di tutto occorre sottolineare che l’industria cinematografica giapponese tende a preferire film tratti da libri o manga, già conosciuti dal pubblico, piuttosto che puntare su una storia originale. E se questo problema non si pone in caso di personalità o registi famosi, quando si è al primo film è un fattore che ha il suo peso.
Miyazawa (1896 – 1933) è stato un’artista eclettico e poliedrico del periodo Showa, considerato uno tra i più importanti autori moderni di letteratura per bambini giapponese e, in generale, uno degli scrittori più letti e amati del Sol Levante. È noto anche tra gli appassionati di animazione e manga, in quanto alcune delle sue opere sono state fonte di ispirazione per personalità come Gisaburo Sugii e Leiji Matsumoto (riferimenti ai racconti dello scrittore nipponico si trovano anche nel lungometraggio dello Studio Ghibli “La collina dei papaveri”). A trarre ispirazione dalle opere di Miyazawa è stato anche Isao Takahata, che ha diretto nel 1982 il film d’animazione “Goshu il violoncellista” (Sero hiki no Goshu, basato sull’omonimo racconto dello scrittore giapponese) e nel più vicino 1994 “Pompoko” (tratto dal racconto “Futago no hoshi”). Nelle opere del regista dello Studio Ghibli spesso sono presenti figure fanciullesche, ma soprattutto viene assegnato il ruolo di protagonista agli animali, visti spesso solo come personaggi secondari, e viene descritto il rapporto, a volte conflittuale, tra uomo e natura anche dal loro punto di vista.

