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La Città Incantata: curiosità sulla colonna sonora

Dal 25 al 27 Giugno arriverà al cinema La città Incantata, il film dello Studio Ghibli diretto da Hayao Miyazaki, che dopo aver vinto l’Oscar e molti altri premi (link all’articolo dei premi) ha reso famoso lo studio e il suo co-fondatore in tutto il mondo.

Tra i tanti ingredienti che hanno reso questo film un successo, non va di sicuro dimenticata l’importanza della colonna sonora. Curata come da tradizione dal famosissimo Joe Hisaishi, e orchestrata dalla New Japan Philharmonic, dopo l’uscita del film è stata raccolta in un cd della Tokuma Japan Communications denominato Sen to Chihiro no kamikakushi soundtrack.

Le musiche hanno ricevuto molti apprezzamenti, sia in occidente che in patria, con l’assegnazione di premi come il Tokyo International Anime fair Award, il Mainichi Film Competition Award e altri.

Tra tutte le canzoni del film, sicuramente quella che rimane più impressa allo spettatore, e che presto sentiremo anche al cinema, è il tema principale del film: Itsumo nando demo (“Sempre con me”).
La storia di questa canzone è molto lunga e travagliata, e inizia con La Principessa Mononoke.

Infatti la cantante del film, Yumi Kimura, dopo averlo visto ne rimase così colpita da scrivere una lettera ad Hayao Miyazaki. Il maestro stesso le rispose, scrivendole del nuovo progetto che aveva in mente, ovvero Rin the chimney painter, una delle prime versioni de La città incantata.
La storia colpì molto la cantante, che chiamò il suo paroliere Wakako Kaku per scrivere una canzone ispirata al film, e la inviarono allo Studio Ghibli.

Purtroppo il progetto del film venne abbandonato poco dopo, e la canzone cadde nel dimenticatoio. Miyazaki però non se ne era dimenticato, e infatti quando iniziò a lavorare sul film che tutti conosciamo, si ricordò della canzone e chiamò Yumi Kimura per registrare il pezzo. La canzone si adattava perfettamente al nuovo film, e, anzi, secondo Miyazaki è stato proprio grazie a questa canzone che ha potuto creare il film.

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Di seguito il testo tradotto:

Itsumo nando demo (“Sempre con me”)

Da qualche parte una voce chiama, dal profondo del mio cuore / Vorrei poter fare sempre sogni che mi toccano il cuore / Così tante tristi lacrime, impossibili da contare / So che dall’altra parte di esse ti troverò / Ogni volta che cadiamo ci volgiamo al cielo sopra di noi / Ci svegliamo guardando il suo blu, come per la prima volta / Benché la strada sia lunga e solitaria e la sua fine distanteIo riesco a stringere la luce con queste mie braccia / Quando dico addio il mio cuore si ferma, vengo mossa a compassioneIl mio corpo vuoto e silenzioso inizia ad ascoltare ciò che è reale / Il mistero del vivere, il mistero del morireIl vento, le città e i fiori, danziamo tutti in armonia / Da qualche parte una voce chiama, dal profondo del mio cuore / Continua a sognare, non lasciare mai andar via i tuoi sogni / Perché parlare della tua tristezza o delle dolorose pene della vita / Fa’ invece che le stesse labbra cantino una dolce canzone per te / Il sussurro che non vogliamo mai dimenticare / In ogni ricordo che passa è sempre lì a guidarti / Quando si rompe uno specchio, frammenti dispersi per terra / Scorci di nuova vita riflessi ovunque / Finestra d’inizio, immobilità, nuova luce dell’alba / Che il mio silenzioso corpo vuoto si riempia e rinasca / Non c’è bisogno di cercare all’esterno, o di andare per mare / Perché a brillare dentro di me, è proprio qui dentro di me / Ho trovato una luce, è sempre con me.

Aprono le prevendite per La Città Incantata

Sono ufficialmente aperte le prevendite per “La Città Incantata”, il capolavoro di Hayao Miyazaki vincitore di un premio Oscar e un Orso d’Oro.

Il film-evento sarà nelle sale esclusivamente il 25, 26 e 27 giugno e godrà di un nuovo doppiaggio più fedele alla versione originale.

Distribuirlo solo per alcuni giorni è stata una scelta che permette di raggiungere una maggiore diffusione di copie sull’intero territorio e dare a tutti la possibilità di vedere questo capolavoro in sala.

Chihiro è una ragazzina di dieci anni, capricciosa e testarda, convinta che l’intero universo debba sottostare ai suoi capricci. Quando i suoi genitori, Akio e Yugo, le dicono che devono cambiare casa, la bambina va su tutte le furie.

Chihiro e la sua famiglia arrivano in una città fantasma e si ritrovano in un mondo abitato da antiche divinità e esseri magici, governato da una strega malvagia, l’arpia Yubaba. Yubaba spiega a Chihiro che i nuovi arrivati vengono trasformati in animali prima di essere uccisi e mangiati.

Per ritardare il più possibile il terribile giorno della resa dei conti e sopravvivere in un mondo strano e pericoloso, Chihiro dovrà rendersi utile e quindi lavorare.E così la ragazzina rinuncerà alla sua pigrizia, alla sua umanità, alla sua ragione, ai suoi ricordi e addirittura al suo nome…  

Affrettatevi e prenotate subito il vostro posto cliccando sul banner seguente e non preoccupatevi se non trovate il cinema della vostra città. La lista è in continuo aggiornamento.

La Città Incantata: la sconsideratezza della gioventù

La protagonista de “La Città Incantata” è Chihiro, una ragazzina di 10 anni, capricciosa e testarda che nel corso della storia capirà che bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare per sopravvivere in un mondo strano e pericoloso.

Quello della gioventù è uno dei temi principali del film di Hayao Miyazaki, che gli è valso un Oscar e un Orso d’Oro.

La città incantata non è un film né satirico né cinico”, spiega il maestro. “Conosco cinque ragazzine di 10 anni circa. Le vedo ogni volta che vado nel mio chalet di montagna. Un giorno mi sono cominciato a chiedere quali fossero i loro sogni e le loro speranze. Ho iniziato a leggere lo Shojo mangas (Fumetti particolarmente amati dal pubblico femminile, anche romanzi rosa e libri per l’infanzia, n.d.t.). Il suo tono estremamente romantico mi ha disgustato e così ho cercato qualcosa che potesse veramente attirare la loro attenzione.

Tranne pochi ed eccellenti autori come Osamu Tezuka, mi sono reso conto che non c’è nessuno, nemmeno io, che si preoccupi dei problemi e delle esigenze delle ragazzine. Al tempo stesso, però, le edicole sono piene di riviste e pubblicazioni dirette ai maschi della stessa età, che trattano argomenti che hanno a che vedere con i loro bisogni.

E’ per questo, che ho deciso di scrivere qualcosa che attirasse soprattutto le bambine. Qualcosa al quale potessero pensare e fare riferimento quando immaginano il loro futuro ed i loro rapporti con la società. In un mondo in cui sono iperprotetti, dove non possono giocare a meno di non fare parte di un club ristretto con regole rigide ed inflessibili, i bambini si stanno consumando.

Chihiro soffre della stessa sindrome. La rabbia sul suo volto è quella tipica dei bambini che non hanno più abbastanza tempo per giocare. Ma quando si trova ad affrontare un problema, la combattente che c’è in lei viene in superficie. La sua abilità nell’adattarsi e nell’usare la sua capacità di giudizio vengono fuori. Non volevo dipingerla come un’eroina perfetta e carina. Il suo fascino doveva scaturire dal suo cuore e dalla profondità della sua anima.

“Inoltre, volevo esplorare a fondo l’idea della comunicazione. La forza è nel linguaggio. Nel mondo in cui Chihiro si smarrisce, pronunciare una parola costituisce un’azione chiara e precisa. Quando Chihiro dice con convinzione a Yubaba che vuole lavorare, la strega non può fermarla.

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Oggi, la parola e il linguaggio hanno perso valore e vengono dati per scontati. I grandi proclami non contano più nulla. In La città incantata prendere il nome di qualcuno equivale a dominarlo completamente. Sen (Chihiro) vive nel costante terrore di essere divorata. E’ ciò che la fa andare avanti. In condizioni normali sarebbe triste e cupa, invece è felice.

In questo film volevo esprimere il concetto che il linguaggio è un valore in sé, che è portatore di energia. Il fatto di aver ambientato la storia in un luogo immaginario, ma comunque giapponese ha senso anche se si tratta di una favola. Non volevo una favola occidentalizzata con ogni sorta di via d’uscita rassicurante. Quando ho visto Pinocchio, mi sono venuti i brividi di felicità davanti alla scena in cui il burattino e il suo amico si ubriacano, giocano a biliardo e fumano sigari.

I bambini amano la decadenza anche se poi pagheranno le loro imprese con la trasformazione in asini. In La città incantata i genitori sono trasformati in maiali. Nella nostra epoca, scrivere di mondi affascinanti dimostra mancanza di immaginazione. I bambini consumano incessantemente prodotti superficiali che li allontanano sempre più dalle loro radici. Ogni paese ha le proprie tradizioni, che sono fondamentali e devono essere tramandate ed apprezzate. I confini e le frontiere stanno svanendo e, per quanto possa sembrare paradossale, le persone che non appartengono a nessun luogo specifico sono oggetto di disprezzo.

Credo che chi ha tagliato i ponti con le tradizioni scomparirà. E’ esattamente ciò che voglio comunicare alle ragazzine di 10 anni. Voglio incoraggiarle e dire loro che, come Chihiro, possono avere successo e riuscire nella vita. Non sento di aver fallito e spero che La città incantata non sia definito un viaggio d’iniziazione. Con La città incantata volevo smontare questo mito ridicolo: alla fine del film Chihiro ha imparato solo e semplicemente ad avere fiducia in sé stessa. Nenache io, del resto penso di essermi evoluto molto negli ultimi 60 anni. Forse, l’unica cosa che ho ottenuto è di avere un po’ più di controllo rispetto al passato”.

“La Città Incantata” sarà nelle sale italiane il 25, 26 e 27 giugno. Cliccate sul banner seguente per prenotare il vostro posto in sala.

La Città Incantata: un record di successi!

Tra poche settimane, esattamente il 25, 26 e 27 giugno, arriverà nei cinema italiani “La città incantata”, il capolavoro dello Studio Ghibli che godrà di un nuovo doppiaggio. Il lungometraggio è considerato l’opera maestra di Hayao Miyazaki e l’ha reso famoso in tutto il mondo. “La città incantata” ha ricevuto numerosi riconoscimenti in patria, tra cui l’Awards of the Japanese Academy nella categoria “Miglior film” e “Miglior canzone” (di Youmi Kimura), il Kinema Junpo Awards come “Miglior film” e i Mainichi Film Concours come “Miglior film”, “Migliore regia”, “Miglior film d’animazione” e “Miglior colonna sonora”.

L’opera non ha vinto solo in Giappone: basti ricordare l’ambito Oscar nel 2003 e l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del cinema di Berlino. Quest’ultimo premio fu vinto da Hayao Miyazaki nel 2002, un anno dopo l’uscita in patria di Sen to Chihiro no kamikakushi (titolo originale de “La città incantata”) ex aequo con Bloody Sunday, il film diretto da Paul Greengrass.

La statuetta dorata per il miglior film animato del 2003 (Academy Award for Best Animated Feature) fu vinta nel 2003 per la prima volta da un anime, nonostante fossero presenti nella lista delle nomination film come “L’era Glaciale”, “Lilo & Stitch”, “Spirit – Cavallo Selvaggio” e “Il pianeta del tesoro”. A presentare il vincitore dell’Academy Award of Merit nella cerimonia di premiazione fu Cameron Diaz, ma il maestro Miyazaki decise di non ritirare personalmente questo ambito premio e inizialmente la ragione di questa scelta non venne chiarita; fu nel 2009 che al Comic-Con di San Diego dichiarò al blog di settore del Los Angeles Times «La ragione per cui non ero qui per l’Academy Award è stato perché non ho voluto visitare un paese che è stato responsabile dei bombardamenti in Iraq. Al tempo, il mio produttore mi ha chiuso la bocca sulla questione e non mi ha permesso di dirlo, ma non lo vedo qui intorno oggi. A proposito: il mio produttore condivideva la mia scelta».

Ecco il video della premiazione al Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

Nel 2003 il lungometraggio vinse anche quattro dei cosiddetti “Oscar dell’animazione”, cioè gli Annie Awards, nelle categorie “Miglior film”, “Migliore regia”, “Migliore sceneggiatura” e “Miglior colonna sonora”.

Tutti gli altri importanti premi e le menzioni speciali riservate a “La città incantata” dal 2001 (anno di uscita dell’opera in Giappone) al 2003 sono riportati di seguito nell’elenco.

2001 – Nikkan Sports Film Awards|Nikkan Sports Film Award (Miglior film)
2002 – Blue Ribbon Award (Miglior film)
2002 – Saturn Award (Miglior film d’animazione)
2002 – Boston Society of Film Critics Award (Premio speciale)
2002 – European Film Award (Premio speciale)
2002 – Los Angeles Film Critics Association Award (Miglior film d’animazione)
2002 – Los Angeles Film Critics Association Award (Miglior film d’animazione)
2002 – National Board of Review Award (Miglior film d’animazione)
2002 – New York Film Critics Circle Award (Miglior film d’animazione)
2002 – San Francisco International Film Festival (Miglior film narrativo)
2002 – Sitges – Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna (Menzione speciale)
2003 – Broadcast Film Critics Association Award (Miglior film d’animazione)
2003 – Satellite Award (Miglior film d’animazione)
2003 – Cambridge Film Festival (Miglior Film)
2003 – Dallas-Fort Worth Film Critics Association Award (Miglior film d’animazione)
2003 – Durban International Film Festival (Miglior film)
2003 – Film Critics Circle of Australia Award (Miglior film straniero)
2003 – Florida Film Critics Circle Award (Migliore animazione)
2003 – Golden Trailer (Miglior animazione)
2003 – Online Film Critics Society Award (Miglior film d’animazione)
2003 – Golden Satellite Award (Miglior film d’animazione)

I luoghi dello Studio Ghibli

Tutti abbiamo visto i film dello Studio Ghibli, e siamo rimasti ammaliati dalla storia, dai personaggi, ma soprattutto dai paesaggi che prendono vita in questi film. Ma pochi sanno, in realtà, che è grazie ad alcuni luoghi reali che sono nati molti dei più bei film dello Studio.
Vediamo di scoprirne alcuni:

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Ambientato a Koganei, una città alla periferia di Tokyo, il film prende in prestito molte ambientazioni dal vicino parco metropolitano di Koganei, che è il secondo in grandezza nell’area di Tokyo.

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Porco Rosso
Ambientato nelle coste dalmate dell’Adriatico, durante i bellissimi viaggi in idrovolante si vedono spettacolari aperture sui bellissimi paesaggi italo-istriani. Tra questi spicca il bellissimo rifugio di Marco Pagot, ricavato in una baia che s’ispira apertamente alla Stiniva Cove, nell’isola di Vis in Croatia.

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Kiki – Consegne a domicilio
La città di Koriko, dove Kiki si trasferisce, è forse l’ambientazione più bella e completa mai fatta in un film dello Studio. Una città che prende vita sotto gli occhi dello spettatore, unendo spunti e suggestioni più varie (come San Francisco o alcune città italiane) in una città dal respiro mitteleuropeo, che lascia senza fiato.

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Ma il vero spunto per Koriko viene dalla Svezia. Infatti la città è stata disegnanta tenendo a mente due bellissime città svedesi: Visby e Stoccolma. La prima è una città di origine vichinga, dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale; Stoccolma invece è la capitale, e conserva un bellissimo centro storico, dal quale Miyazaki ha preso spunto per la piazza con la torre dell’orologio, dove avviene l’incidente con il dirigibile.

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Principessa Mononoke
Già avevamo parlato del luogo dal quale veniva l’ispirazione per Principessa Mononoke. In Giappone è presente un’isola, Yakushima, dove la mano dell’uomo non è arrivata, e ha permesso alla natura di rimanere praticamente incontaminata.

Una delle parti di quest’isola si chiama proprio “Mononoke Hime no Mori” (La foresta della Principessa Spettro) per via della sua somiglianza con l’ambinentazione del film.
Per un approfondimento vi rimandiamo all’articolo nel nostro blog.

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Il Castello Errante di Howl
La bellezza di Howl è anche nei suoi paesaggi. Chi, vedendo il film, non è rimasto affascinato dalle bellissime vedute alpine, o dalle città in stile tedesco? Il film infatti, prende ispirazione da una cittadina francese, Colmar. Questa città sta nella regione dell’Alsazia, area di confine sempre contesa tra Francia e Germania, che ha avuto a più riprese influssi francesi o tedeschi, che si vedono nella sua architettura.

Si dice che Miyazaki vi abbia fatto visita durante il periodo di Natale, e sia rimasto incantata dalla bellissima atmosfera creata dai mercatini e dalle luci natalizie.

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Il mio vicino Totoro
I paesaggi per questo film vengono da un’area già molto “sfruttata” per le ambientazioni Ghibli, ovvero Tama (si ricordi PomPoko). Qui vi sono le Saitama Hills, una serie di parchi dalla natura incontamintata, che sembrano galleggiare come in sogno.

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La città Incantata
Se nel film è un famoso luogo termale, il posto reale non è da meno. Infatti, nel film è rappresentato il villaggio di Jiufen, vicino Taiwan. Il centro storico, arroccato su una collina, è interamente cosparso di caffe e ristoranti noti per la loro bontà in tutto il paese, nonché per lo spettacolare panorama che si apre sull’Oceano Pacifico. Semplicemente, un paradiso per mangiare.

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Qualcuno di voi ha visitato questi magnifici posti? Qual è il vostro preferito?

Credits photos: whenonearth.net
Source: ghibliworld.com

La Città Incantata: ecco il trailer italiano ufficiale

Orso d’Oro al festival di Berlino nel 2002 e Oscar per il miglior film di animazione nel 2003, La Città Incantata è probabilmente il capolavoro indiscusso del maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki.

Il film, che ha segnato anche il ritorno del maestro dietro la macchina da presa dopo aver annunciato il suo pensionamento, arriverà nelle sale di tutta Italia per un evento imperdibile di tre giorni: 25, 26 e 27 giugno.

Di seguito il trailer ufficiale italiano.

Proprio come Principessa Mononoke, anche La Città Incantata avrà un nuovo doppiaggio più fedele alla versione originale giapponese e supervisionato dallo Studio Ghibli.

A questo link potete leggere la sinossi ufficiale.

Avete segnato le date sul calendario?
Non fatevi sfuggire l’occasione di vedere al cinema un vero capolavoro d’animazione adatto a grandi e piccini.