Nausicaa della valle del vento è un film che ricopre un ruolo importantissimo nella storia dell’animazione giapponese. Nausicaa è la pietra angolare da cui Hayao Miyazaki, insieme a Isao Takahata e Toshio Suzuki, è partito per costruire quello che ora è uno degli studi di animazione più importanti del mondo: lo Studio Ghibli.
Ma ai tempi di Nausicaa, ovvero nei primi anni ’80, lo Studio non era ancora nato e lo stesso Miyazaki era ancora solo all’inizio della sua avventura nel mondo dell’animazione. Per questo, quando si trovò a debuttare con un film proprio, si ritrovò davanti una serie di limitazioni e problemi da superare per trovare i finanziamenti necessari alla realizzazione.
Prima di tutto occorre sottolineare che l’industria cinematografica giapponese tende a preferire film tratti da libri o manga, già conosciuti dal pubblico, piuttosto che puntare su una storia originale. E se questo problema non si pone in caso di personalità o registi famosi, quando si è al primo film è un fattore che ha il suo peso.
Dopo essersi visto rifiutare i suoi due soggetti originali, e non volendo rinunciare alla paternità della storia, Miyazaki accettò l’offerta di rielaborare le sue storie sotto forma di manga, da pubblicare in totale libertà sulla rivista Animage.
Iniziò così la stesura di Nausicaa della valle del vento.
Nato come serializzazione di breve durata, la scrittura si protrasse per ben 12 anni, dal 1982 fino al 1994.
È interessante notare come l’avanzamento del manga corrisponda alla produzione di film come Kiki o Totoro, dal tono bucolico e favolistico; mentre a coronare la conclusione vi sia Principessa Mononoke (1997), uno dei film più impegnativi e profondi del regista giapponese.
Questa lunga gestazione inoltre, indica quanto Miyazaki abbia investito, dal punto di vista umano e temporale, in questa storia. Così tanto da dichiarare che non si sarebbe mai più imbarcato in un’impresa simile.
Il film, che il 5-6-7 Ottobre potremo vedere su grande schermo, è un libero adattamento dei primi due volumi, ma la storia cartacea di Nausicaa continua ben oltre, assumendo un tono e una profondità di gran lunga maggiori.
Il manga infatti contiene già tutte quelle caratteristiche che poi vedremo definire l’intera filmografia miyazakiana: l’ecologismo, il rispetto della natura, il ruolo di primo piano della donna, l’innocenza, il volo. Nel fumetto vi è già contenuto tutto, e Miyazaki nel futuro si ritroverà sempre ad approfondire questi temi, con modi e approcci diversi, ma non si allontanerà mai.
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Il corto, della durata di circa 10 minuti, sarà incentrato sulla vita di un bruco di nome Boro e sarà proiettato al Museo Ghibli di Mitaka. La lavorazione dell’opera dovrebbe durare addirittura tre anni. «Abbiamo appena iniziato a lavorare sul corto» ha annunciato Miyazaki ad un giornalista straniero durante la conferenza dello Studio Ghibli a Tokyo «Questa volta il vecchio staff incontrerà nuovo staff proveniente dal mondo della computer grafica». Quella di realizzare un cortometraggio animato in 3D è una scelta epocale per un uomo di 74 anni come il maestro, il quale ha passato praticamente un’intera vita con la matita in mano e con essa ha creato non solo tanti personaggi, ma veri e propri universi unici.

Il film è tratto dall’omonimo classico per ragazzi della letteratura inglese scritto da Joan G. Robinson, considerato da Hayao Miyazaki uno dei migliori 50 libri per ragazzi mai scritti.