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Nuovo progetto per il Maestro Hayao Miyazaki

Nel 2013, con “Si alza il vento”, Hayao Miyazaki ha dato il suo addio ufficiale al mondo dei lungometraggi animati, annunciando che avrebbe comunque continuato a recarsi allo Studio Ghibli tutti i giorni. La notizia clamorosa è che a distanza di due anni il maestro ha deciso di dedicarsi ad una nuova opera, un cortometraggio che segnerebbe il suo debutto nel mondo dell’animazione 3D.

Il corto, della durata di circa 10 minuti, sarà incentrato sulla vita di un bruco di nome Boro e sarà proiettato al Museo Ghibli di Mitaka. La lavorazione dell’opera dovrebbe durare addirittura tre anni. «Abbiamo appena iniziato a lavorare sul corto» ha annunciato Miyazaki ad un giornalista straniero durante la conferenza dello Studio Ghibli a Tokyo «Questa volta il vecchio staff incontrerà nuovo staff proveniente dal mondo della computer grafica». Quella di realizzare un cortometraggio animato in 3D è una scelta epocale per un uomo di 74 anni come il maestro, il quale ha passato praticamente un’intera vita con la matita in mano e con essa ha creato non solo tanti personaggi, ma veri e propri universi unici.

Ci sarà da aspettare un po’ per sapere qualcosa in più su questa nuova produzione e su eventuali distribuzioni fuori dal Museo. In attesa di conoscerne i dettagli, il 24, 25 e 26 agosto potremo goderci l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane di un nuovo capolavoro d’animazione del leggendario Studio Ghibli. Si tratta di Quando c’era Marnie (Omoide no Marnie) di Hiromasa Yonebayashi, tratto dall’omonimo romanzo di Joan G. Robinson.
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On Your Mark: uno sguardo al cortometraggio Ghibli

Noti soprattutto per i loro lungometraggi, lo Studio Ghibli e il suo co-fondatore Hayao Miyazaki sono altrettanto famosi, almeno in Giappone, per l’ampia produzione di cortometraggi, non solo quelli esclusivi per il museo Ghibli, ma anche per tutta una serie di lavori commerciali. Il più famoso tra questi corti è senza dubbio On your mark.

Questo video viene commissionato dal duo Chage&Aska, nel tentativo di realizzare un video musicale diverso da quelli tradizionali, allo Studio e a Miyazaki, per accompagnare il debutto del loro singolo On Your Mark. Nel corto, Miyazaki si cura poco del testo, preferendo assecondare con le immagini il ritmo del brano. Per questo, la narrazione della storia avviene durante le strofe, interrotta da una serie di analessi e prolessi che accompagnano i ritornelli.

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Il corto segue la storia di due poliziotti, che durante un’irruzione nella sede di una setta religiosa trovano una ragazza segregata in una cella. Viste le sue particolari fattezze, con delle ali che la fanno sembra un angelo, gli scienziati la isolano subito e la portano in un istituto di ricerca. I due, però, non riescono a togliersi dalla mente la triste sorte di questa ragazza ed escogitano un piano per liberarla dalla sua “nuova prigione”. Il video si conclude con la spettacolare sequenza dei due che, a bordo della loro Alfa Giulietta, riescono a farla alzare in volo e volare via.

Quello che viene dipinto in questi pochi minuti è un intero mondo, raccontato con una coerenza incredibile nei suoi minimi dettagli, dove Miyazaki trova spazio per inserire moltissimi dei suoi elementi caratterizzanti, come la critica al nucleare e alle derive del progresso. Non a caso, l’ambientazione del film è in un mondo post-nucleare dove gli uomini vivono in città sotterranee.
Il corto si apre con una bucolica campagna americana, deturpata da un enorme inquietante edificio su cui campeggia il simbolo del pericolo nucleare, con mezzi pesanti delle autorità che vi lavorano intorno. Inizia la canzone ed ecco che entriamo in medias res, con un’intera sequenza dove seguiamo le astronavi della polizia in volo. Memorabile l’uscita dal tunnel, che lascia una sensazione di vuoto quasi percepibile. Le pattuglie puntano a un edificio sovrastato dalla scritta “God is watching you”, di Orwelliana memoria.
La polizia irrompe nella sede della setta, con una battaglia violentissima e senza prigionieri. Raffiche di proiettili e esplosioni sono resi con ogni minimo dettagli, dai fori dei proiettili alle bicromie marroni/arancioni delle esplosioni. Scene veramente violente e d’impatto. L’obiettivo è salvare la “ragazza angelo”, o “ragazza uccello”, segregata in una cella. È qui che arrivano entrano in scena i due poliziotti protagonisti, che assomigliano molto ai due cantanti. Sono loro a trovare la ragazza e darle il primo soccorso. Arrivano però gli scienziati nucleari, che la isolano all’interno di una sacca e la portano via. Ai due non resta che tornare a casa. Vengono qui mostrate scene di vita quotidiana, in un contesto estremamente urbanizzato, dove la singola persona svanisce nella massa tutta uguale. Il pensiero di quella ragazza, e della prigione scientifica dove si trova, perseguita i due poliziotti, finché non decidono di organizzare una spedizione per liberarla. Simpatico lo sketch degli scienziati in tuta, che si gonfiano come palloncini quando vengono avvelenati.

I due fuggono usando un mezzo del laboratorio, animato in ogni suo dettaglio meccanici, con uno spettacolare inseguimento per i viadotti della città sotterranea. Questa è una delle rare scene in cui si vede il cielo sopra la città, anche se mediato da una cupola di vetro. La storia del video segue la musica, presentandoci davanti a due finali possibili. La strada dove stanno fuggendo si sbriciola sotto le ruote del mezzo, e i tre cadono nel vuoto, con divertenti scene dove incoraggiano la ragazza a volare via. Ma ecco che la musica e la storia tornando indietro e vediamo il vero finale, dove il mezzo inizia a volare per schiantarsi contro un palazzo. Qui vediamo la miseria in cui le persone vivono, dietro l’apparente pulizia di questo immaginario mondo futurista. I due riescono a fuggire prendendo la loro Alfa, e insieme alla ragazza escono dalla città tramite un lungo tunnel dove si susseguono cartelli sul pericolo nucleare. Il gruppo esce nel mondo esterno, costellato di centrali nucleari disattive e città abbandonate, e incoraggiano la ragazza a vola. Dopo un primo tentativo, capisce di poter volare via. Dopo un ultimo sguardo, che vale più di mille parole, lei si alza in volo. I due si fermano a lato della strada per guardarla volare via, e lei scompare tra le nuvole, senza più paure, per la prima volta con il volto sereno.