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La Città Incantata, tra analogico e digitale

Per La città incantata, la Ghibli Studio ha utilizzato la stessa tecnica digitale già impiegata per il lungometraggio precedente, My Neighbours the Yamadas di Isao Takahata. Alla Ghibli però, a differenza della Pixar, non si lavora solo ed esclusivamente al computer. Tutti i disegni, i protagonisti e le ambientazioni, sono prima realizzati a mano e poi vengono scannerizzati e tradotti in formato digitale. Soltanto le rifiniture, l’animazione e la scelta dei colori finali vengono generati dal computer.

La Ghibli ha creato la posizione di “Direttore delle immagini digitali” e ha assunto Okui Atsushi per ricoprirla. Okui traduce in forma digitale il lavoro fornito da ogni singolo dipartimento, aggiungendo poi i movimenti della macchina da presa e gli effetti speciali.

“La digitalizzazione dei disegni ha cambiato totalmente la nostra maniera di lavorare” commenta Okui Atsushi. “Quando lavoravamo con la celluloide, era difficile aggiungere gli effetti all’immagine, soprattutto quando ce n’erano tanti. Grazie alla tecnica digitale, possiamo modificare i disegni originali senza alcun problema.

Qualunque errore può essere facilmente cancellato. La fase essenziale del procedimento è la scannerizzazione dei bozzetti. Il nostro obiettivo è creare una pellicola facendo una sintesi delle immagini, migliorando la qualità dell’animazione e cercando di armonizzare al meglio le immagini disegnate a mano e la grafica generata dal computer. La tecnica da noi utilizzata si è rivelata particolarmente efficace in termini di regolazione della luminosità di un’inquadratura o quando si tratta di produrre un effetto dinamico isolando il movimento del personaggio. Il nostro obiettivo non è far scomparire il disegno a mano perché ha una qualità unica che vogliamo assolutamente mantenere; è per questo che utilizziamo tutti gli strumenti dei quali disponiamo per sottolinearne la ricchezza visiva”.

Infatti, solo poche inquadrature e gli effetti speciali vengono elaborati al computer. L’idea di Hayao Miyazaki é prendere gli aspetti migliori del connubio tra tecniche moderne e metodi tradizionali. Per esempio, il fumo e la foschia, inizialmente dipinti in modo analogico, sono stati migliorati al computer mentre la statua di pietra dell’uomo (che rappresenta il Dio dei viaggiatori) che si vede all’inizio del film è stata concepita interamente in 3D. La maggior parte delle scene acquatiche, (soprattutto quelle ambientate alle terme) e la scena dell’apertura della porta a casa di Zeniba sono state realizzate interamente con la tecnica digitale”.

“Personalmente, ritengo che sia necessario suddividere il lavoro per ottenere un’immagine di qualità”, riflette Atsushi Okui. “Tuttavia, lavorando in questo modo sorgono molti problemi di uniformità, soprattutto per quanto riguarda i colori. Potrebbe sembrare una cosa banale, ma quando si tratta di regolare il monitor di un computer, i colori possono cambiare. Immaginate la complessità della situazione quando si lavora simultaneamente su dozzine di schermi che hanno tutti delle regolazioni leggermente diverse”.

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Per superare questa difficoltà, Atsushi Okui ha messo a punto un “sistema per la gestione del colore” che verifica automaticamente la quantità di colori modificati dal computer. “Nei primi film prodotti dalla nostra società, la fase dell’integrazione degli effetti speciali consisteva semplicemente in un ciclo di ritocchi finali. La tecnica digitale ha portato con sé una nuova fase creativa che è molto più stimolante. Sono fermamente convinto che con La città incantata, la Ghibli Studio e forse un piccolo settore dell’industria dell’animazione, siano entrati in una nuova era”.

La Città Incantata tornerà al cinema il 25, 26 e 27 giugno. Potete già acquistare il vostro biglietto cliccando sul banner seguente.

Ecco chi saranno i doppiatori de La Città Incantata

Come già annunciato precedentemente, La Città Incantata tornerà quest’anno nelle sale per un evento speciale di tre giorni e verrà riproposto con un nuovo doppiaggio più fedele alle versione originale giapponese.

In tanti ci avete chiesto chi sarà a prestare la voce ai protagonisti dell’attesissimo film e oggi possiamo finalmente scoprirlo.

Per la giovane Chihiro, protagonista del film, è stata scelta la voce di Vittoria Bartolomei, classe 2001, che ha sostenuto il provino e si è aggiudicata il ruolo. Vittoria è stata la voce di Molly in Crazy, Stupid, Love,  Renesmee in Breaking Dawn – Parte 2 e Celia in …E ora parliamo di Kevin. Vittoria si è rivelata una ragazza ligia e dedita ai suoi doveri. Ha ascoltato ogni singola spiegazione e richiesta di direzione senza mai batter ciglio, reincidendo e reincidendo le sue battute tutte le volte che si è ritenuto necessario per perfezionare la sua interpretazione sul personaggio.

Andrea Di Maggio presterà la sua voce al mago Haku. Andrea, che nel mondo del doppiaggio ha già interpretato numerosi protagonisti di film piuttosto importanti, (Riku Matsuzaki ne La collina dei papaveri e Hugo in Hugo Cabret) ha un tono vocale naturalmente delicato e “leggero”. Proprio per questo equilibrio insito nella sua vocalità Andrea è stato selezionato dallo staff Ghibli per ricoprire il ruolo di Haku, sul quale si è davvero impegnato.

Sonia Scotti torna anche quest’anno a dare la sua voce alle sorelle Yubaba e Zeniba, proprio come nella versione precedente, ma questa volta dovrà lavorare con un nuovo testo e una nuova direzione del doppiaggio.

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Di seguito trovate l’elenco completo di tutti i doppiatori.

Chihiro: Vittoria Bartolomei
Haku: Andrea Di Maggio
Yubaba/Zeniba:  Sonia Scotti
Kamajii: Saverio Moriones
Rin: Benedetta Degli Innocenti
Ranablu: Davide Lepore
Piccino [Bou]: Riccardo Suarez
Chichiyaku & Aniyaku [Direttore & Assistente]: Giorgio Favretto e Ambrogio Colombo
Papà [Akio] e Mamma [Yuuko] di Chihiro: Enzo Avolio e Sabrina Duranti

Cosa ne pensate?

La Città Incantata tornerà al cinema il 25, 26 e 27 giugno. Potete già acquistare il vostro biglietto cliccando sul banner seguente.

Fonte

Il trionfo colossale de La Città Incantata

Il 25, 26 e 27 giugno, gli italiani potranno finalmente rivedere al cinema il mitico capolavoro di Hayao Miyazaki, La Città Incantata, uscito per la prima volta nel 2001 e vincitore di numerosi premi e riconoscimenti.

Lungometraggio di 122 minuti, La città incantata è costato 19 milioni dollari. Pur essendo cinque volte meno costoso di un qualunque progetto della Disney, si tratta di una somma colossale per il cinema d’animazione giapponese. Il film è stato un successo senza precedenti.

Ancora prima di essere distribuito negli Stati Uniti e in Europa, il film di Hayao Miyazaki era già considerato il primo film non americano della storia ad aver incassato 200 milioni di dollari. La Francia è stato il primo paese occidentale ad offrire a questo film già mitico un’ampia distribuzione.

“L’incredibile successo di La città incantata può essere attribuito a numerosi fattori,” spiega Toshio Suzuki, Presidente della Ghibli Studio. “Naturalmente, c’è la popolarità di Miyazaki e del suo film precedente, Principessa Mononoke. Ma La città incantata è un’avventura unica nel suo genere, che ti tiene col fiato sospeso senza mostrare alcuna violenza. L’azione e l’umorismo non sono eccessivi; l’uso di effetti speciali spettacolari è comunque tenuto sotto stretto controllo. La piccola Chihiro scopre dei valori come l’amicizia, la determinazione e la disciplina. Tuttavia, il film non è didattico. Cerca di infondere fiducia nei bambini mostrando loro quanto sia essenziale farsi un nome. Questa miscela di modernità, filosofia e fantasia è molto rara nel cinema d’oggi. Grazie al tocco magico di Hayao Miyazaki, credo che il pubblico s’innamorerà di La città incantata, perché si accorgerà sin da subito di assistere ad uno spettacolo unico.”

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Il film sarà al cinema per un evento esclusivo di tre giorni. Prenotate subito il vostro biglietto e assicuratevi il posto in sala cliccando sul banner seguente.

La Città Incantata: curiosità sulla colonna sonora

Dal 25 al 27 Giugno arriverà al cinema La città Incantata, il film dello Studio Ghibli diretto da Hayao Miyazaki, che dopo aver vinto l’Oscar e molti altri premi (link all’articolo dei premi) ha reso famoso lo studio e il suo co-fondatore in tutto il mondo.

Tra i tanti ingredienti che hanno reso questo film un successo, non va di sicuro dimenticata l’importanza della colonna sonora. Curata come da tradizione dal famosissimo Joe Hisaishi, e orchestrata dalla New Japan Philharmonic, dopo l’uscita del film è stata raccolta in un cd della Tokuma Japan Communications denominato Sen to Chihiro no kamikakushi soundtrack.

Le musiche hanno ricevuto molti apprezzamenti, sia in occidente che in patria, con l’assegnazione di premi come il Tokyo International Anime fair Award, il Mainichi Film Competition Award e altri.

Tra tutte le canzoni del film, sicuramente quella che rimane più impressa allo spettatore, e che presto sentiremo anche al cinema, è il tema principale del film: Itsumo nando demo (“Sempre con me”).
La storia di questa canzone è molto lunga e travagliata, e inizia con La Principessa Mononoke.

Infatti la cantante del film, Yumi Kimura, dopo averlo visto ne rimase così colpita da scrivere una lettera ad Hayao Miyazaki. Il maestro stesso le rispose, scrivendole del nuovo progetto che aveva in mente, ovvero Rin the chimney painter, una delle prime versioni de La città incantata.
La storia colpì molto la cantante, che chiamò il suo paroliere Wakako Kaku per scrivere una canzone ispirata al film, e la inviarono allo Studio Ghibli.

Purtroppo il progetto del film venne abbandonato poco dopo, e la canzone cadde nel dimenticatoio. Miyazaki però non se ne era dimenticato, e infatti quando iniziò a lavorare sul film che tutti conosciamo, si ricordò della canzone e chiamò Yumi Kimura per registrare il pezzo. La canzone si adattava perfettamente al nuovo film, e, anzi, secondo Miyazaki è stato proprio grazie a questa canzone che ha potuto creare il film.

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Di seguito il testo tradotto:

Itsumo nando demo (“Sempre con me”)

Da qualche parte una voce chiama, dal profondo del mio cuore / Vorrei poter fare sempre sogni che mi toccano il cuore / Così tante tristi lacrime, impossibili da contare / So che dall’altra parte di esse ti troverò / Ogni volta che cadiamo ci volgiamo al cielo sopra di noi / Ci svegliamo guardando il suo blu, come per la prima volta / Benché la strada sia lunga e solitaria e la sua fine distanteIo riesco a stringere la luce con queste mie braccia / Quando dico addio il mio cuore si ferma, vengo mossa a compassioneIl mio corpo vuoto e silenzioso inizia ad ascoltare ciò che è reale / Il mistero del vivere, il mistero del morireIl vento, le città e i fiori, danziamo tutti in armonia / Da qualche parte una voce chiama, dal profondo del mio cuore / Continua a sognare, non lasciare mai andar via i tuoi sogni / Perché parlare della tua tristezza o delle dolorose pene della vita / Fa’ invece che le stesse labbra cantino una dolce canzone per te / Il sussurro che non vogliamo mai dimenticare / In ogni ricordo che passa è sempre lì a guidarti / Quando si rompe uno specchio, frammenti dispersi per terra / Scorci di nuova vita riflessi ovunque / Finestra d’inizio, immobilità, nuova luce dell’alba / Che il mio silenzioso corpo vuoto si riempia e rinasca / Non c’è bisogno di cercare all’esterno, o di andare per mare / Perché a brillare dentro di me, è proprio qui dentro di me / Ho trovato una luce, è sempre con me.

Aprono le prevendite per La Città Incantata

Sono ufficialmente aperte le prevendite per “La Città Incantata”, il capolavoro di Hayao Miyazaki vincitore di un premio Oscar e un Orso d’Oro.

Il film-evento sarà nelle sale esclusivamente il 25, 26 e 27 giugno e godrà di un nuovo doppiaggio più fedele alla versione originale.

Distribuirlo solo per alcuni giorni è stata una scelta che permette di raggiungere una maggiore diffusione di copie sull’intero territorio e dare a tutti la possibilità di vedere questo capolavoro in sala.

Chihiro è una ragazzina di dieci anni, capricciosa e testarda, convinta che l’intero universo debba sottostare ai suoi capricci. Quando i suoi genitori, Akio e Yugo, le dicono che devono cambiare casa, la bambina va su tutte le furie.

Chihiro e la sua famiglia arrivano in una città fantasma e si ritrovano in un mondo abitato da antiche divinità e esseri magici, governato da una strega malvagia, l’arpia Yubaba. Yubaba spiega a Chihiro che i nuovi arrivati vengono trasformati in animali prima di essere uccisi e mangiati.

Per ritardare il più possibile il terribile giorno della resa dei conti e sopravvivere in un mondo strano e pericoloso, Chihiro dovrà rendersi utile e quindi lavorare.E così la ragazzina rinuncerà alla sua pigrizia, alla sua umanità, alla sua ragione, ai suoi ricordi e addirittura al suo nome…  

Affrettatevi e prenotate subito il vostro posto cliccando sul banner seguente e non preoccupatevi se non trovate il cinema della vostra città. La lista è in continuo aggiornamento.

La Città Incantata: la sconsideratezza della gioventù

La protagonista de “La Città Incantata” è Chihiro, una ragazzina di 10 anni, capricciosa e testarda che nel corso della storia capirà che bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare per sopravvivere in un mondo strano e pericoloso.

Quello della gioventù è uno dei temi principali del film di Hayao Miyazaki, che gli è valso un Oscar e un Orso d’Oro.

La città incantata non è un film né satirico né cinico”, spiega il maestro. “Conosco cinque ragazzine di 10 anni circa. Le vedo ogni volta che vado nel mio chalet di montagna. Un giorno mi sono cominciato a chiedere quali fossero i loro sogni e le loro speranze. Ho iniziato a leggere lo Shojo mangas (Fumetti particolarmente amati dal pubblico femminile, anche romanzi rosa e libri per l’infanzia, n.d.t.). Il suo tono estremamente romantico mi ha disgustato e così ho cercato qualcosa che potesse veramente attirare la loro attenzione.

Tranne pochi ed eccellenti autori come Osamu Tezuka, mi sono reso conto che non c’è nessuno, nemmeno io, che si preoccupi dei problemi e delle esigenze delle ragazzine. Al tempo stesso, però, le edicole sono piene di riviste e pubblicazioni dirette ai maschi della stessa età, che trattano argomenti che hanno a che vedere con i loro bisogni.

E’ per questo, che ho deciso di scrivere qualcosa che attirasse soprattutto le bambine. Qualcosa al quale potessero pensare e fare riferimento quando immaginano il loro futuro ed i loro rapporti con la società. In un mondo in cui sono iperprotetti, dove non possono giocare a meno di non fare parte di un club ristretto con regole rigide ed inflessibili, i bambini si stanno consumando.

Chihiro soffre della stessa sindrome. La rabbia sul suo volto è quella tipica dei bambini che non hanno più abbastanza tempo per giocare. Ma quando si trova ad affrontare un problema, la combattente che c’è in lei viene in superficie. La sua abilità nell’adattarsi e nell’usare la sua capacità di giudizio vengono fuori. Non volevo dipingerla come un’eroina perfetta e carina. Il suo fascino doveva scaturire dal suo cuore e dalla profondità della sua anima.

“Inoltre, volevo esplorare a fondo l’idea della comunicazione. La forza è nel linguaggio. Nel mondo in cui Chihiro si smarrisce, pronunciare una parola costituisce un’azione chiara e precisa. Quando Chihiro dice con convinzione a Yubaba che vuole lavorare, la strega non può fermarla.

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Oggi, la parola e il linguaggio hanno perso valore e vengono dati per scontati. I grandi proclami non contano più nulla. In La città incantata prendere il nome di qualcuno equivale a dominarlo completamente. Sen (Chihiro) vive nel costante terrore di essere divorata. E’ ciò che la fa andare avanti. In condizioni normali sarebbe triste e cupa, invece è felice.

In questo film volevo esprimere il concetto che il linguaggio è un valore in sé, che è portatore di energia. Il fatto di aver ambientato la storia in un luogo immaginario, ma comunque giapponese ha senso anche se si tratta di una favola. Non volevo una favola occidentalizzata con ogni sorta di via d’uscita rassicurante. Quando ho visto Pinocchio, mi sono venuti i brividi di felicità davanti alla scena in cui il burattino e il suo amico si ubriacano, giocano a biliardo e fumano sigari.

I bambini amano la decadenza anche se poi pagheranno le loro imprese con la trasformazione in asini. In La città incantata i genitori sono trasformati in maiali. Nella nostra epoca, scrivere di mondi affascinanti dimostra mancanza di immaginazione. I bambini consumano incessantemente prodotti superficiali che li allontanano sempre più dalle loro radici. Ogni paese ha le proprie tradizioni, che sono fondamentali e devono essere tramandate ed apprezzate. I confini e le frontiere stanno svanendo e, per quanto possa sembrare paradossale, le persone che non appartengono a nessun luogo specifico sono oggetto di disprezzo.

Credo che chi ha tagliato i ponti con le tradizioni scomparirà. E’ esattamente ciò che voglio comunicare alle ragazzine di 10 anni. Voglio incoraggiarle e dire loro che, come Chihiro, possono avere successo e riuscire nella vita. Non sento di aver fallito e spero che La città incantata non sia definito un viaggio d’iniziazione. Con La città incantata volevo smontare questo mito ridicolo: alla fine del film Chihiro ha imparato solo e semplicemente ad avere fiducia in sé stessa. Nenache io, del resto penso di essermi evoluto molto negli ultimi 60 anni. Forse, l’unica cosa che ho ottenuto è di avere un po’ più di controllo rispetto al passato”.

“La Città Incantata” sarà nelle sale italiane il 25, 26 e 27 giugno. Cliccate sul banner seguente per prenotare il vostro posto in sala.