Lo scorso 23 aprile, lo storico compositore dello Studio Ghibli Joe Hisaishi ha tenuto un concerto in occasione del Far East Festival di Udine, e in quella stessa cornice ha avuto luogo un’anteprima esclusiva del nuovo documentario sullo Studio Ghibli “Il Regno dei Sogni e della Follia”, che sarà nelle sale per un evento speciale il 25 e 26 maggio.
Il nostro inviato e fan Alessandro Biti ha avuto l’opportunità di partecipare all’evento e ha voluto condividere con noi la sua esperienza.
“Ci sono occasioni che, a volte, sono così vicine che non sembrano reali, e al Far East Film Festival di Udine è successo proprio questo.
Avere la possibilità di poter assistere a un suo concerto qui, in Italia, quando in Occidente si era spinto al massimo a Parigi, sembra irreale, un’occasione incredibile.
E questo è stato.
Joe Hisaishi ha aperto il Far East film Festival con un concerto che si è svolto Giovedì sera, nella moderna cornice del Teatro Nuovo di Giovanni da Udine.
Tantissime le persone in attesa fuori, non solo Italiane ma anche tanti ospiti del festival e da tutta Europa. Si sentiva l’atmosfera frizzante e fremente di attesa per assistere al concerto, che è esplosa in applausi all’entrata sul palco del Maestro.
Il concerto non era interamente dedicato allo Studio Ghibli, ma presentava tracce da altre colonne sonore e singoli di alcuni suoi album, anche slegati dal contesto cinematografico. Spiccano su tutti i due brani tratti dai Minima_Rhythm, esperimenti sonori che rapiscono il pubblico con i loro ritmi scanditi e forti.
Dal repertorio Ghibli, il più applaudito e “sentito” dalla sala”, Hisaishi ha eseguito tre tracce di grande impatto. La prima è stata Kiki’s Delivery Service for Orchestra, la musica che accompagna Kiki alla scoperta della nuova città e lungo tutto il film.
Applausi lunghissimi invece per uno dei temi musicali più belli della filmografica Ghibli, ovvero la Symphonic Varation Merry-Go-Round + Cave of Mind, ovvero il valzer de Il Castello Errante di Howl nella bellissima scena in aria di Howl e Sophie.
Il Maestro ha eseguito il brano inizialmente da solo, al pianoforte, per poi farsi accompagnare dall’orchestra. Un momento di grande emozione, magico e indimenticabile.
L’ultimo brano, o così pensavamo, a tema Ghibli è stato One Summer’s Day, da La Città Incantata. Il bellissimo brano d’introduzione al film è stato eseguito al pianoforte, accompagnato dal violoncello. Incredibile.
Finita l’intera scaletta del concerto, si pensava che l’incanto fosse finito.
Ma quando Hisaishi è rientrato per i saluti, è tornato a dirigere l’orchestra e ha eseguito a sorpresa Nausicaa. Con l’intera sala rimasta sospesa tra l’incredulo e il meravigliato. Tutti incantati dal film con cui tutto è iniziato, e che tra tutti forse ha la più colonna sonora più bella, immensa. Finita Nausicaa, è iniziata la lunghissima Standig Ovation del pubblico, giusto coronamento di un concerto incredibile.
Chi c’è stato lo può confermare.
Il giorno dopo invece è stato il tempo de Il Regno dei Sogni e della Follia, il documentario Ghibli che uscirà nelle sale il 25 e 26 Maggio. È stato proiettato in anteprima al festival in versione originale con sottotitoli in inglese e italiano.
Il film è stato girato da Mami Sunada dopo aver ottenuto il permesso di accedere quasi illimitatamente all’interno dello Studio Ghibli. La regista ha potuto seguire per un anno intero i maestri Hayao Miyazaki e Isao Takahata intenti nel completare i loro ultimi capolavori: Si alza il vento e La storia della principessa splendente. Inoltre, ha potuto anche girare e intervistare altre persone, tra cui il produttore Toshio Suzuki, Goro Miyazaki e gli animatori che hanno lavorato al film.
Il documentario è veramente interessante, perché spinge lo sguardo oltre il semplice film finito che si vede su schermo, svelando il lungo e tortuoso percorso che c’è dietro. Un film che ben si adatta a nuovi e vecchi fan. Piacerà ai neofiti per la possibilità di conoscere meglio Miyazaki e il mondo Ghibli, svelando i retroscena e le dinamiche interne dello Studio. Ma sarà un’occasione anche per i fan più accaniti, che ora potranno vederle in presa diretta su schermo, con pochi filtri e molta sincerità.”
A seguire anche una gallery del nostro Alessandro.
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Le sale sono in continuo aggiornamento, quindi tornate a trovarci.













Per quanto riguarda la colonna sonora portante del film, non ero certo che fosse necessaria un’intera orchestra. Per interpretare le emozioni di Chihiro era sufficiente il pianoforte. Tuttavia, per far emergere il volume e la consistenza di un universo visivo così ricco, l’orchestra era indispensabile. Hayao Miyazaki attribuisce una grande importanza alla melodia dell’architettura e della campagna.
Come è andata la collaborazione tra lei e l’attrice Yumi Kimura che da la voce alla protagonista?
Le musiche hanno ricevuto molti apprezzamenti, sia in occidente che in patria, con l’assegnazione di premi come il Tokyo International Anime fair Award, il Mainichi Film Competition Award e altri.


La delicatezza di questo brano esprime a pieno i sentimenti d’amore provati dall’animo del giovane Ashitaka, ma è poco noto che inizialmente fu realizzata la sola versione strumentale. Il regista Hayao Miyazaki, infatti, non aveva previsto per Principessa Mononoke una versione cantata del brano di Joe Hisaishi, ma un giorno durante un viaggio in macchina aveva ascoltato alla radio la voce di un controtenore e ne era rimasto profondamente colpito. La voce in questione era di Yoshikazu Mera, cantante giapponese che grazie al registro e al timbro tipicamente femminile è riuscito a dare al testo scritto da Hayao Miyazaki un’interpretazione fortemente espressiva.