La Città Incantata è finalmente al cinema!
Il capolavoro di Hayao Miyazaki resterà nelle sale per un evento speciale di tre giorni, dal 25 al 27 giugno.
Uno degli aspetti più amati e apprezzati del film è senza dubbio la maestosa colonna sonora, curata da Joe Hisaishi. Proprio per questo, oggi vi proponiamo questa appassionante intervista al compositore, che spiega più nello specifico come si è approcciato al film.
Per la colonna sonora di La città incantata ha usato una tavolozza più varia del solito. Una miscela di Gamelan, la musica folcloristica di Okinawa e di suoni orchestrali.
Per quanto riguarda la colonna sonora portante del film, non ero certo che fosse necessaria un’intera orchestra. Per interpretare le emozioni di Chihiro era sufficiente il pianoforte. Tuttavia, per far emergere il volume e la consistenza di un universo visivo così ricco, l’orchestra era indispensabile. Hayao Miyazaki attribuisce una grande importanza alla melodia dell’architettura e della campagna.
Per aggiungere qualche nota più calda alla colonna sonora, abbiamo deciso di registrare un concerto dal vivo invece che in sala d’incisione. Comunque, le mie scelte artistiche trovano le loro radici nella musica balinese, nelle canzoni folcloristiche di Okinawa, nella musica del Medio Oriente e dell’Africa. C’è una certa disparità nell’opera che potrebbe apparire priva di logica, ma ho pensato che sarebbe stato importante aprire la musica del film ad altri universi considerando anche l’enorme apertura delle immagini che sono popolate da centinaia di divinità.
E’ stato difficile sottolineare e far risaltare i sentimenti e le emozioni di una ragazzina di 10 anni?
Sì, è stato molto complicato, ancor più dell’aspetto prettamente tecnico. E’ una cosa che mi ha ossessionato. Alla fine ho fatto la scelta giusta ricorrendo soprattutto al pianoforte e ad uno o due strumenti a corda, per mettere in risalto la tranquillità e far risaltare il contrasto con il caos delle emozioni di Chihiro. La scena nella quale Chihiro prende il treno per andare da Zeniba è, credo, la scena preferita da Miyazaki.
La musica che l’accompagna si chiama “The Sea” (Il mare). A Miyazaki è piaciuta moltissimo perché ha trovato che nella sua semplicità, nostalgia e modestia riesce a catturare al meglio le condizioni mentali di Chihiro. Credo che questo film riuscirà a coinvolgere tutti gli spettatori, perché ognuno di noi si sentirà in un modo o nell’altro toccato nel profondo. Tuttavia, Miyazaki aveva delle idee ben precise e ha rifiutato l’idea di trasformare la protagonista in una divinità. Per me la difficoltà maggiore è venuta dalla moltitudine di emozioni che dovevano essere espresse. Non si trattava semplicemente di eroismo o romanticismo perché La città incantata contiene moltissimi messaggi diretti sia ai bambini che agli adulti. Per comporre un brano come “The Sea”, era necessario tenere conto di tutta questa complessità.
n generale, a lei non piace comporre delle musiche apposta per un personaggio, ma con La città incantata ha fatto un’eccezione.
Questa volta, quando pensavo alla maniera in cui orientare la mia musica, mi sono reso conto che dovevo comporre una colonna sonora che sottolineasse il fascino della protagonista. In queste condizioni, è impossibile comporre qualche cosa che non sia legata al protagonista. Le maggiori difficoltà le ho incontrate per catturare il personaggio di Yubaba.
Le opere di Miyazaki sono molto complesse. Lo stesso personaggio può essere al tempo stesso l’incarnazione dl bene e del male, della gentilezza e della crudeltà. L’opposizione è quasi una costante. Infine, per il personaggio di Yubaba, ho deciso di fare a meno della musica orchestrale. Ho composto una melodia miscelando suoni alti e bassi. Anche se ho utilizzato strumenti straordinari, le note che producono appaiono assolutamente normali.
Come è andata la collaborazione tra lei e l’attrice Yumi Kimura che da la voce alla protagonista?
E’ stato divertente e commovente. Yumi Kiruma mi ha detto che il film Principessa Mononoke, e soprattutto la colonna sonora, l’hanno perseguitata per mesi dopo che lo aveva visto. E’ stato allora che ha deciso di prestare la sua voce ad una delle protagoniste del prossimo film di Miyazaki. Ha fatto una registrazione vocale basandosi sul film Principessa Mononoke e l’ha mandata a Miyazaki il quale è rimasto talmente colpito da contattarla immediatamente per dirle che stava lavorando ad un nuovo progetto e che si sarebbe ricordato di lei.
Quali sono le sue impressioni sul film?
La caratteristica principale di La città incantata è la maniera assolutamente unica di Miyazaki di proiettare i sentimenti personali sul film. Questo riduce notevolmente le distanze tra il film, il regista ed il pubblico. A mio avviso, questa complessità spiega il successo senza precedenti del film. Anche se il mondo di Chihiro è un universo fantastico, è al tempo stesso profondamente umano e nella colonna sonora che ho composto ho cercato di trasferire la profondità di questi due diversi stati.
Voi cosa ne pensate della colonna sonora de La Città Incantata?
Il film sarà nelle sale solo tre giorni. Affrettatevi e acquistate subito il vostro biglietto cliccando sul banner seguente.




Assolutamente sì. Il punto di partenza del film è mostrare le divinità e gli spiriti che vanno alle terme, o “yuya” come si dice in giapponese, per rilassarsi. Ed è vero. Ho dei ricordi molto nitidi degli “yuyas” della mia infanzia. E’ stato proprio in uno di quei posti che ho visto per la prima volta un quadro occidentale. Da bambino, una volta ho anche notato una porticina che si trovava nell’area principale di uno “yuya”. Quella porticina e quello che avrebbe potuto nascondersi dietro, mi perseguitarono per diverse notti. Era da tempo che desideravo realizzare un film che esplorasse quel mistero. Ho reso il soggetto più interessante mettendo le divinità al centro della trama. Presumo che le divinità del folklore giapponese, proprio come gli uomini d’affari, abbiano bisogno di fortificarsi in acque calde prima di andare a lavorare. Naturalmente, gli dei desidererebbero rimanere a mollo più a lungo, ma sono costretti ad uscire quando si conclude il fine-settimana. Immagino che anche le divinità oggi siano molto indaffarate.
Più che due sorelle gemelle, Yubaba e Zeniba sono due aspetti della stessa persona, non è vero?
Infatti, solo poche inquadrature e gli effetti speciali vengono elaborati al computer. L’idea di Hayao Miyazaki é prendere gli aspetti migliori del connubio tra tecniche moderne e metodi tradizionali. Per esempio, il fumo e la foschia, inizialmente dipinti in modo analogico, sono stati migliorati al computer mentre la statua di pietra dell’uomo (che rappresenta il Dio dei viaggiatori) che si vede all’inizio del film è stata concepita interamente in 3D. La maggior parte delle scene acquatiche, (soprattutto quelle ambientate alle terme) e la scena dell’apertura della porta a casa di Zeniba sono state realizzate interamente con la tecnica digitale”.
Per la giovane Chihiro, protagonista del film, è stata scelta la voce di Vittoria Bartolomei, classe 2001, che ha sostenuto il provino e si è aggiudicata il ruolo. Vittoria è stata la voce di Molly in Crazy, Stupid, Love, Renesmee in Breaking Dawn – Parte 2 e Celia in …E ora parliamo di Kevin. Vittoria si è rivelata una ragazza ligia e dedita ai suoi doveri. Ha ascoltato ogni singola spiegazione e richiesta di direzione senza mai batter ciglio, reincidendo e reincidendo le sue battute tutte le volte che si è ritenuto necessario per perfezionare la sua interpretazione sul personaggio.
La mostra, intitolata “Dessins du Studio Ghibli: les secrets du Layout pour comprendere l’animation de Takahata et Miyazaki”, sarà aperta dal 4 ottobre 2014 al 1° marzo dell’anno successivo al museo Art Ludique di Parigi. La galleria, che in passato ha ospitato esposizioni sui capolavori Pixar e sui super eroi Marvel, questa volta permetterà ai visitatori di ammirare più di 1300 disegni originali dello Studio Ghibli e delle sue opere più famose tra cui “Il mio vicino Totoro”, “Una tomba per le lucciole”, “Principessa Mononoke” e tra più recenti “La storia della Principessa Kaguya”. E’ un’occasione unica per tutti gli appassionati, un modo per conoscere a fondo tutte le opere dei maestri dello studio di produzione giapponese.
Ancora prima di essere distribuito negli Stati Uniti e in Europa, il film di Hayao Miyazaki era già considerato il primo film non americano della storia ad aver incassato 200 milioni di dollari. La Francia è stato il primo paese occidentale ad offrire a questo film già mitico un’ampia distribuzione.
