Il segreto del successo | Studio Ghibli
1984 NIBARIKI – GH
Il segreto del successo
Ciò che rende unico lo Studio Ghibli è il fatto di aver ottenuto un riconoscimento per l’alta qualità dei suoi prodotti, ma al tempo stesso un enorme successo commerciale. In un paese come il Giappone, dove la realizzazione di grandi film non viene incoraggiata, di norma, sebbene un regista abbia lavorato duramente e abbia prodotto un grande film, il suo destino economico ha vita breve.

L’industria cinematografica giapponese non è particolarmente florida. Ciononostante, è innegabile che i film dello Studio Ghibli sono andati benissimo. Vi sono tre ragioni principali.
La prima, ovviamente, è l’alta qualità, il perfezionismo dei registi. Oltre a questo, i temi scelti per ogni film rimandano sempre in qualche misura all’attualità. Per esempio, in Ponpoko i personaggi sono degli orsetti lavatori, ma allo stesso tempo rappresentano il popolo giapponese: il film riflette sullo sviluppo del Giappone negli ultimi cinquant’anni. Princess Mononoke mostra come il mondo non possa essere diviso semplicisticamente in ‘buoni’ e ‘cattivi’. I temi sono rafforzati da bellissime scenografie che ancorano le immagini nella memoria del pubblico, e l’azione dei film è disegnata con meticolosa abilità dagli animatori diretti da Miyazaki e Takahata. Senza questa attenzione alla qualità tecnica, non si potrebbe ottenere alcun vero successo, per quanto possa essere accurato il piano di marketing.
La seconda ragione risiede nella continuità dei lavori dello Studio, che ha permesso al pubblico di familiarizzare con un certo stile di animazione.

Non tutti i film sono stati dei campioni d’incassi. È solo a partire da Kiki’s Delivery Service che lo sono diventati, ma l’esistenza dei due film precedenti, Il mio vicino Totoro e La tomba delle lucciole è fondamentale per questo successo: non hanno incassato molto, ma la loro qualità è stata esaltata dalla critica e il numero degli estimatori è cresciuto quando sono usciti in videocassetta e quando sono stati trasmessi in televisione. Sono queste le basi che hanno permesso i risultati di Kiki. Ogni nuovo film che esce si nutre del successo di quello precedente, dando vita a una sorta di catena della fortuna.

La terza ragione è il marketing. In Giappone i film non sono più il centro d’interesse dell’industria dello spettacolo. Per richiamare un pubblico vasto, un film non può ‘limitarsi’ a essere bello, deve diventare una sorta di evento e questo è possibile solo con un piano di marketing mirato. Il film deve uscire nel momento giusto e deve essere creata un’atmosfera che investa tutto il Paese e che renda il film ‘ciò di cui si parla’, il fenomeno ‘da vedere assolutamente’.

spiritedIl marketing di un film comprende molto più della semplice pubblicità. Nel caso dello Studio Ghibli, il cui budget è in qualche modo limitato, si usano metodi non troppo costosi, come per esempio le campagne pubblicitarie abbinate. Esiste anche una campagna promozionale che viene svolta in tutto il Paese poco prima dell’uscita cinematografica. Il regista in persona passa un mese girando le principali città giapponesi: ogni giorno si sposta in una città diversa, con un fitto programma quotidiano di interviste e partecipazioni a eventi promozionali.

Un lavoro molto frenetico e stancante. Nel caso di Spirited Away la campagna promozionale non è stata fatta, perché Miyazaki era completamente esausto e non era in grado di far fronte a un tale impegno. Così, con l’aiuto di Lawson, sono stati creati vari eventi promozionali che si sono svolti nei suoi 7.600 negozi.

In una società come la nostra, caratterizzata da una grande varietà di spettacoli e altre forme di intrattenimento, la promozione e il marketing sono parte integrante del processo produttivo di un film.