Principessa Mononoke si distingue non solo per la sua storia complessa, che può essere letta a diversi livelli, ma anche per il suo
straordinario realismo ottenuto grazie ad una fluidità del movimento dei personaggi e ad un dinamismo delle scene di azione che gli consentono di superare i consueti limiti dell'animazione e del cinema in live-action. Rifuggendo dal tradizionale stile tondeggiante e grazioso della maggior parte dei cartoni animati,
Hayao Miyazaki dà vita ad un ambiente naturale fantasioso in cui gli animali, le montagne, i laghi e le praterie rispondono a criteri estetici estremamente realistici dai tratti talvolta esasperati.

Per ottenere questo look, Miyazaki ha fatto ricorso sia ai
tradizionali frame disegnati a mano per i quali è famoso, sia
all'animazione realizzata al computer. Infatti per questo film, per la prima volta, il regista giapponese ha fatto un ampio uso della tecnologia digitale, arricchendo ulteriormente il suo lavoro sul piano visivo. Collaborando strettamente con Yoshinori Sugano, capo del settore della computer grafica alla Ghibli, Miyazaki ha utilizzato i computer per creare s
equenze tridimensionali come quelle in cui riccioli a forma di serpente spuntano dal corpo del dio demone, o i maestosi spostamenti del gigantesco dio che viaggia nella notte.
Miyazaki ha fatto in modo che queste sequenze high-tech si integrassero perfettamente con quelle disegnate a mano per dare ai suoi personaggi una consistenza quasi umana. Questo ha richiesto l'uso di un nuovo software in grado di emulare le pennellate, le sottili linee di contorno e tutte le altre caratteristiche dell'animazione realizzata con i disegni tradizionali. Spiega Sugano:
“Fondamentalmente volevamo sfruttare le potenzialità della computer grafica mantenendo però nelle immagini l'effetto visivo del disegno fatto a mano. In questo modo la gamma delle cose che siamo riusciti a realizzare è diventata molto più ampia”.
Ci sono voluti più di tre anni per realizzare
Principessa Mononoke, con circa 144.000 disegni fatti a mano e immagini generate al computer che hanno dato vita ad un nuovo standard nello stile narrativo e visivo dell'”anime”, la popolarissima industria dell'animazione giapponese che crea prodotti per la televisione e per il cinema. Circa un 10% di
Principessa Mononoke è stato prodotto al computer.
I precedenti film di Miyazaki erano stati realizzati tutti interamente a mano, con
ciascun fotogramma disegnato e colorato a mano dagli artisti dello studio. Questa volta però Miyazaki ha deciso di avvalersi della tecnologia informatica più avanzata. Ha così ottenuto una maggiore fluidità dei movimenti e un maggior realismo rispetto ai tradizionali anime. Le riprese dei salti mozzafiato, dei combattimenti con le spade e delle poderose galoppate sono estremamente dinamiche, con una qualità che solo l'animazione disegnata a mano riesce a raggiungere; mentre le immagini generate al computer trasmettono quell'immediatezza e quel
senso di presenza fisica che di norma proviamo guardando un film in live-action.

Inoltre l'inserimento di immagini digitali elaborate al computer non compromette quella capacità tutta di Miyazaki di evocare atmosfere ed emozioni grazie all'uso nei suoi disegni di ombre e sfumature. La sua foresta primordiale non appare solo come l'ennesimo fondale dipinto, ma come
una presenza viva, il cui mistero e la cui bellezza tranquilla e profonda suscitano stupore. C'è la sensazione che Miyazaki abbia catturato nella foresta degli dei-animali qualcosa di realmente esistito in un tempo remoto.
La
straordinaria attenzione prestata ai dettagli, l'accuratezza con la quale sono state rese la ruvidezza e la consistenza di ogni tronco d'albero, permette alle immagini di Miyazaki di superare i consueti limiti dell'animazione. Ci pare quasi di poter toccare l'umidità notturna sulle staccionate di legno, sentire il calore della fornace e avvertire nelle narici il fumo che sale dal mulino…
Principessa Mononoke arriverà in Italia
dall'8 al 15 maggio, in un imperdibile evento all'interno della
Festa del Cinema.
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a soli 3 euro.